Mentre si attendono con grande attesa i fondi del PNNR, considerati come un’occasione storica per il nostro paese, crescono anche i timori sulla reale capacità dell’Italia ad utilizzarli in maniera adeguata. perchè sulla spesa dei fondi europei di coesione, fino ad ora non si può certo dire che il nostro paese sia stato molto ligio.

Secondo il report annuale che viene fatto dalla Corte dei Conti europea, l’Italia occupava il penultimo posto della graduatoria in quanto ad assorbimento dei fondi diretti ed indiretti che arrivano dalla Commissione europea. Soldi spesso mal spesi o addirittura non utilizzati per mancanza di progetti adeguati o assenza totale degli stessi.

Ma se possibile nel 2020 non contenta è riuscita a fare ancora peggio occupando l’ultimo gradino del podio. Il dato emerge appunto dall’ultima relazione annuale della Corte dei conti europea sull’esecuzione del bilancio Ue. L’Italia – evidenziano i dati raccolti dai revisori – non ha speso 25 miliardi e 166 milioni di euro di fondi Ue che le spettavano per il periodo 2014-2020. Un piccolo tesoretto che è rimasto nei cassetti per ragioni burocratiche e per incapacità di portare avanti progetti che rispettassero i canoni della Unione Europea.